itinerario 7 - monteforte d'alpone
I suggestivi colli di Monteforte d’Alpone
Monteforte d’Alpone, il comune più a sud dell’omonima valle, è situato ai piedi di dolci colline abitate dall’uomo sin dalla preistoria. Per conoscere e apprezzare al meglio gli splendidi luoghi consigliamo un facile itinerario che, tra incantevoli paesaggi rurali, antichi edifici storici e opere d’arte popolare religiosa, vi consentirà di raggiungere i versanti panoramici dei rilievi circostanti e di attraversare la pittoresca Val Ponsara.
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Percorso escursionistico
Dati tecnici del percorso
7 km
LUNGHEZZA / DISTANCE
+200 m
Dislivello / Elevation Gain
2:30 h
Percorrenza / estimated time
PUNTI DI INTERESSE
Il Palazzo Vescovile di Monteforte
A fianco al municipio sorge il Palazzo Vescovile, fatto costruire nella seconda metà del Quattrocento dal vescovo Ermolao Barbaro. Di aspetto imponente e massiccio, si sviluppa attorno ad un chiostro rinascimentale su due piani, con al centro un pozzo. All’interno si posso ammirare affreschi e dipinti tra cui il “Cristo e la Samaritana al pozzo di Giacobbe” di Girolamo dai Libri.
Chiesa di Sant’Antonio Abate
La chiesa fu costruita dai Vescovi alla fine del XIII secolo sulle rovine del castello, utilizzando materiali dello stesso. È dedicata al Santo protettore contro le malattie del bestiame. Nel 1537, la chiesa subì delle modifiche esterne, come evidenziato dalla data incisa sull’architrave in pietra della porta laterale. Verso la fine del XVI secolo, il patronato della chiesa passò al Comune, che nel 1650 eresse un elegante altare barocco con statue e colonne di finto marmo a spirale, oltre a ristrutturare l’abside. In passato, l’abside ospitava un antico crocifisso ligneo del XVI secolo chiamato “Cristo Moro”, attualmente conservato nella Chiesa parrocchiale.
Oratorio di San Carlo Borromeo
La chiesetta di San Carlo Borromeo, a Monteforte, fu commissionata dalla famiglia Boniotti nei primi anni del ‘600 ed era parte di una più ampia villa di famiglia edificata nel secolo precedente. L’interno è costituito da un’aula voltata a crociera con due finestre e un’abside rialzata. Sulle pareti sono presenti decorazioni in stucco e una fascia a triglifi. L’altare, attribuito a Domenico Curtoni, ha colonne ioniche e un timpano e richiama per fari aspetto quello presente nella Chiesa di Sant’Elena, adiacente alla Cattedrale di Verona. Un tempo, l’altare ospitava una pala dipinta da Claudio Ridolfi, ma che andò perduta in circostanze non chiare durante o dopo la II Guerra Mondiale.
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