IL TERRITORIO

Una dorsale dalla Lessinia alla pianura

Selva di Progno

Piccolo comune al finale della Val D’Illasi, Selva di Progno è la porta alla Lessinia. Dalle sue frazioni di Giazza, Campofontana e San Bartolomeo delle Montagne partono infatti delle bellissime escursioni nella Lessinia Orientale. Selva di Progno è anche la casa del Centro di Cultura Cimbra di Giazza, che ha il compito di preservare questa antica civiltà, ma anche dei Trombini di San Bortolo che hanno un bellissimo museo nella piccola frazione.

Per saperne di più visita la sezione dedicata sul sito IAT Est Veronese e la sezione “Vivere” sul sito del Comune di Selva di Progno.

Badia calavena

Antico centro monastico della Val d’Illasi, Badia Calavena è attestata da un’iscrizione del 1040, attualmente esposta nel cortile della Tomba di Giulietta a Verona, nella quale si cita la costruzione di un castello, da parte del Vescovo di Verona Walterio da Ulma (1037 – 1055), sul Monte di San Pietro, collina sovrastante l’attuale centro abitato.

Questo complesso edilizio, costituito dal castello vero e proprio e dalla Chiesetta annessa di San Pietro Apostolo, divenne dimora di monaci tedeschi dell’Ordine di San Benedetto, trasformandosi nel piccolo monastero così menzionato in un documento di regole di affitto del 1133 e in una Bolla Papale di Eugenio III° del 1145, dove si cita chiaramente il “Monasterium Sancti Petri de Calavena”. L’Abbazia fu detta “della Calavena” perché sorta nel pezzo di vallata detto “Calavena”. Il nome del paese sottostante (attuale capoluogo) deriva da questa “Badia della Calavena”.

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tregnago

Ritrovamenti archeologici attestano la presenza di insediamenti umani a Tregnago fin dalla preistoria, iscrizioni ed oggetti di età romana ci riportano indietro nel tempo, quando era un villaggio piuttosto popoloso.

Nel Medioevo la pieve di San Martino e di Santa Maria svolsero un importante ruolo di aggregazione della comunità, rimanendo comunque legati alla storia del monastero di San Pietro, Vito e Modesto di Badia Calavena. Risale proprio a quest’epoca il Castello di Tregnago, che domina il paese e prende vita grazie all’importante manifestazione culturale “Medievalia“.

Numerose sono anche le ville e residenze dominicali, costruite nei secoli successivi, che costeggiano il paese, come Villa PellegriniCavaggioniCipolla e Ferrari di Spade; non di meno importanza si possono scorgere fontane, lavatoi e capitelli, che rappresentano tutt’oggi un importante testimonianza storica culturale.

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cazzano di tramigna

Cazzano di Tramigna dista 23 chilometri da Verona. Per raggiungerlo si può prendere l’ autostrada A4 Brescia – Padova ed uscire al casello Soave – San Bonifacio (a circa 10 km da Cazzano); seguire poi le indicazioni per Cazzano di Tramigna (strada provinciale 37/a “dei ciliegi”).

La presenza romana nella valle è attestata da epigrafi ed anche da alcuni toponimi: un esempio è il monte Sensenigo (da Cercenicus). Dopo la presenza romana cala il silenzio; probabile la presenza dei Longobardi (ipotesi della doppia pieve – cattolica e ariana – di Illasi) deducibile anche dalla scelta di San Giorgio come santo patrono (i Longobardi avevano una devozione particolare per i santi “guerrieri”). Occorre aspettare i primi dell’800 per vedere la zona cazzanese coinvolta in un grande dramma come quello delle guerre napoleoniche: l’episodio che tocca più di tutti Cazzano è nel 1809 quando si svolse una battaglia nella Val Tramigna, risoltasi con la vittoria degli austriaci. I mutamenti politici che interessarono Verona si registrano anche per Cazzano, rimasta austriaca dal 1814 al 1866, anno nel quale il Veneto passo al Regno d’Italia.

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illasi

Illasi sorge nell’omonima valle, in altri tempi chiamata anche Longazeria oppure valle del Progno o Valsecca, e taglia in senso nordovest – sudest il complesso dei monti Lessini.

Illasi è un bellissimo paese noto per i suoi grandi vini e la bellezza delle sue ville. Dal suo castello, alle pievi medievali, alle colline ricamate di viti e olivi, il paesaggio offre scorci indimenticabili.

I Pompei, famiglia della nobiltà veronese dalla quale uscirono anche valorosi condottieri, amministrarono Illasi dal XVI secolo fino all’età napoleonica, lasciando la loro testimonianza in due splendide ville, che sono villa Pompei ora Carlotti e villa Perez – Pompei Sagramoso.

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Soave

Soave e il suo castello sono il simbolo della destinazione Est Veronese. La sua sagoma inconfondibile si staglia sulle colline vitate del Soave, patrimonio GIAHS-FAO.

Soave è un borgo medievale circondato da mura e la sua storia si respira da ogni pietra. Paese molto attivo dal punto di vista culturale, Soave offre esperienze per tutti in ogni periodo dell’anno.

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Monteforte d'alpone

Monteforte d’Alpone è il paese che apre la porte alla Val D’Alpone ed è riconoscibile grazie al suo imponente campanile che troneggia sul centro storico. Considerato il comune con più alta densità viticola in Italia, da qui si dipartono numerosi sentieri nelle colline vitate del Soave, patrimonio GIAHS-FAO. Cuore culturale del paese è il Palazzo Vescovile, pregevole esempio architettonico quattrocentesco.

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Roncà

Centro di collina, di antichissime origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. Il territorio, attraversato da più ruscelli, offre un panorama collinare di indiscutibile fascino, con variazioni altimetriche più accentuate nella parte settentrionale, in cui si trova il monte Calvarina che raggiunge i 682 metri. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: la parrocchiale, dedicata a Santa Maria Annunciata e costruita sul finire dell’Ottocento; la chiesa di Santa Margherita; la trecentesca chiesa di Terrossa e gli oratori di San Zeno e del Santo Redentore.

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